Dal suo vasto alto balcone dell Hotel ROYAL inquieta e pallida guardo’ lontano l’orizzonte finche’ i suoi occhi incontrarono il sole rosso nel suo pomeridiano avvicinarsi al mare calmo.
Tutto ad un tratto percepi’ discreta l’esistenza di centinaia di lunghe, scure e taglienti nuvole che nella sua mente schiarirono il complotto e le divenne ovvio quello che stava per avvenire.
Il profumo dei fiori attorno a lei e’ svanito di colpo. I colori di questo mondo lasciarono il loro posto e tutto poi si trasformo’ in un pianto nel suo petto. Senti’il sussurro di una vecchietta che lei non poteva vedere. Eppure ...sentiva chiare le sue parole:
"Ecco! Nell’ora tiepida che noi daremo spensierati il nostro benvenuto alla sorgente luna piena, da questo profumato cielo di sera primaverile, un’enorme pioggia di sangue caschera’ su noi. Proprio il momento che queste nuvole-pugnali decideranno il loro attacco rapido e inaspettato contro il debole ed insonnolito sole galleggiante".
Ebbe una grande paura. Volle scappare…Poi strinse le mani sulla ringhiera e vi si aggrappo’ con una forza che sarebbe bastata per salvare una o piu’ volte questo e forse anche un altro mondo dai suoi peccati, i dolori, l’immensa solitudine…
Che cosa triste i pensieri fatti migliaia di volte! Com’ e’ triste lo stare soli oppure in compagnia con la sensazione di una perdita o d’un peccato senza mai capire da dove viene ne dove ti porta. Domandarsi poi se la colpa e’ stata tua… poi domandarsi di nuovo e poi tutto da capo…
Si spinse in avanti con la pancia sulla ringhiera...Pancia-casa da sempre vuota, neanche una vita abito’ mai li dentro, niente ha avuto da lasciare a questo mondo cosi' pretenzioso anche con i piu' deboli di noi.
Poco dopo i profumi ed i colori cominciarono a ritornare piano-piano a i loro posti, come prima, ma in ritardo perche’ ormai tutto aveva perso il suo significato per lei. Lascio’ le gioie e i dispiaceri su quel balcone vuoto tuffandosi in un altro vuoto piu’ amichevole ed accogliente.
E‘ una storia questa che mi racconto’ una vecchietta strana, una sera di primavera un poco nuvolosa. Ma, se al lettore lascia tristezza, potrebbe fingere di averla letta, come notizia, sul giornale di ieri che ha dimenticato di buttare via.
Nessun commento:
Posta un commento