27/05/10

La luce





















                   La luce

        Il mattino di una giornata
        Assente da tutti i calendari
        Giorno che non ricordava un ieri
        Ne  prometteva un indomani

        Proprio quell alba invano
        Io aspettai ... la luce

        Giorno imprevedibile per tutti
        Privo di passato e di radici
        Nella mente di qualcuno

        Ebbi la strana sensazione
        Che manchera' pure la sera
        Giorno che non fu mai giorno

        Un giorno come stanza chiusa
        Senza una porta o una finestra
        Ho deciso di afferrare
        Tutto cio' che ho mai sognato
        Sognare cio' che ho accarezzato

        E cosi' ... aspettai la luce

        Alessandro Filippakis

16/05/10

Fuga rimandata



















Quando mi prende la voglia
di andarmene,partire
ma da vigliacco
non trovo il coraggio
di lasciare dietro
questo squallore
che quasi mi tormenta
mi stringe il cuore
io invento mille scuse
come per esempio
dove andare?
ormai e'tardi...
non si puo'...
dovro restare...
andare avanti...
stringere i denti...
e continuare
allora mi rendo conto
che ho perduto
e provo un gran piacere
nel guardarmi nello specchio
nello stare li'
a fumare
soffiando il fumo
in faccia a quel vigliacco
inerte
che mi sta a guardare

13/05/10

Semaforo

Immagine: Penca de flores...ou semáforo natural!! - book 
fotografico di Diego F.Antonello
Immagine: Penca de flores...ou semáforo natural!! - book fotografico di Diego F.Antonello



Semaforo

E cosi fu che dopo quella sera
noi non ci riincontrammo piu’
La chiamo sera perche di solito
allora la gente si fa i conti:
Cos'e' che avevo fino ieri
Cosa non avro piu’ da domani
Ma Che ora e’?
Hai fatto tardi stasera
Troppo tardi, mi sa
Cento e piu giorni dal quei ciao
quei ciao l'uno dopo l’altro
Una carezza sulla spalla
E poi un’ora senza una parola
davanti a quel semaforo
polso lento verde-rosso
Poi ancora verde
Poi di nuovo rosso
Un contatempo deciso
Con la crudelta’ della linea
Senza la promessa di un orologio
Che con il suo circolare movimento
Ritorna allo stesso punto
Un infinita’ di volte
Semprando un mulino
Che elabora le giornate
Macinando la loro tristezza
Dandoci pane per nutrire
Le nostre inutili speranze.

12/05/10

Figlio mio


Figlio mio,lo so che sara'
una parlata seccante
Cose che dicono i soliti padri
quando invecchiano soli
Penso pero che tu sia figlio
ormai di tanti genitori
che ti insegnano come
fare il mondo migliore"
Ma se nella tua pazienza
esiste un posto per me
senti anche da me
qualche stupido consiglio

Non cerco di convicerti
di diventare come me
ma di non dimenticarmi
piu' presto degli altri
che giudicano subito
cos'e' il bene ed il male
Senza sapere quale sia la differenza
neppure se c’e'

Quello che sentirai
sono solo grandi parole
Perche vogliono dirti
che devi "avere idee"
e questo basta per essere tu
un vero uomo

Ma non crederci
vogliono farti solo pensare
senza mai osare ad uscire
dal tuo comodo mondo
Vogliono farti uno che sa
solo scrivere e parlare
lagnanarsi,chiedere,pregare
e mai alzare la testa

Ma tu rispondigli
che hai conosciuto un pazzo
Uno che non credeva a niente
ma sapeva cosa fare
per non strisciare
com'un verme fra i cadaveri
come loro che sparsero
per il mondo sciocca carita'
scacciando via la generosita'
ed hanno dimenticato
il dovere di essere forti
in una vita che si fa guerra
anche con gli amici
ed i nemici non saranno
sempre loro a tradirti

Perche l'amore vola da se'
li'dove vuole, libero
e corre a bruciarsi ingenuo 
sempre nello stesso fuoco
Cosi un bel giorno
anche tu dimenticherai me
con tutte le cose vecchie
che hai amato tanto
e vivrai tra quella gente
con lo sguardo vuoto

Ma non dimenticar le parole
dette dal quel pazzo
"Niente lacrime,
potrebbero spegner il  fuoco
che ho speso un intera vita
per mantenerlo acceso!"



         

07/05/10

Occhi italiani



Occhi italiani lacrimosi
Dormite nella Magna Grecia
I letti avete vicino l' Etna
Lava sul grano lenta brucia
Cenere sulla stanca pelle
Brusco risveglio,la terra trema
Oggi un po' piu' forte di ieri

E tu cosa farai?
Mica vai via!
Ma no...non puoi chiedere scusa
Per le tue lacrime un po'  false
"e' la polvere che alzano i carri"
Quei carri come vecchie navicelle
Cariche di valigie dimenticate

Eppure dopo pochi mesi
Dici che hai gia' perduto tutto
Qui non c' e' niente ormai per te

Occhi italiani lacrimosi
Guardandovi socchiusi
Sul verde Mar Mediterraneo
Portate in mente Sofia Loren
E quei ragazzini col denaro
Nelle grosse tasche cucite
Dei pantaloni accorciati

No, non negarlo...
Eri pronto a partire da sempre
Hai aspettato solamente
Il suono dell'orologio
Sul campanile di Messina

Addio amico, non ti scordare
-ovunque tu ti troverai-
Che hai lasciato dietro
Quelle valigie dimenticate
Che stanno li pazienti ad aspettarti
Come la morte in patria tua

04/05/10

Si e' fatto buio













Il tempo e' passato
chi ti e' vicino s'e' stancato
qualcosa non c'e' piu'
in qualcosa hai mancato

Come denaro
hai speso gli anni
con poca saggezza
tanti inganni

Finestra lucida
ti fa da specchio
e i rumori dalla strada
ti chiamano vecchio

Aspettando qualcuno
triste ti domandi
quanto piu' poveri
saranno i domani

Si e' fatto buio
son venute le notti
ti faranno compagnia
i tuoi sogni rotti





02/05/10

Dopo il processo


Ho affrontato la mia condanna con un particolare spirito stoico,quasi indifferenza. Ingiusta punizione, decisione presa in fretta, ispirazione raffinata di un vendicatore atroce? C'e' differenza, non voglio ugualiare tutto perche mi sentirei ingiusto. Certo una punizione puo' essere anche giusta nonostante gli accertamenti del condannato per il contrario. Mi domando se fosse piu' elegante difendermi di nuovo o esporre le mie obiezioni. L impresa avrebbe lo stesso interesse che hanno le piccole poesie scritte dai carcerati - altri fanno la ginnastica o di notte annullano le loro lunghe giornate in varie maniere.

Ho voluto aggire diversamente. Non ho voluto sentire di nuovo la requisitoria e cercare una volta ancora di ribbatterla. Il dado era tratto ed il piu saggio era guardarlo bene. Ho scelto, come piu saggio ancora, ringraziare quel giudice che -a modo suo- mi poneva di fronte alle mie azioni anche se quest'ultime siano state interpretate male. Erano azioni mie che sapevo che potrebbero essere interpretate male eppure sono state compiute. Dunque erano mie. Erano...io! Tutto era amichevole per me, allora: il giudice, la punizione e le mie azioni. Poi, finalmente, qualcuno si era occupato della mia vita denominandola incensurabile. Sono dovuto arrivare ad un processo per ascoltare questo elogio. Altrimenti la mia vita non avrebbe mai avuto questa premiazione per iscritto. Lasciai dunque dietro me tutte quelle sciocchezze che riguardano il giusto e l' ingiusto e mi occupai di cose superiori per lo spirito.

Dato che non avrei potuto allegerire la mia posizione neanche con le varie versioni di autodistruzione, decisi di essere piu severo con la mia vita avendo la sensazione che sia stata proprio lei ad esser giudicata insensata ed erronea.

L'ultima benevolenza che ho chiesto con tutte le formalita' e una coerenza burocratica fu l' installazione, in posizione benvisibile sopra alla porta della mia cella, di un orologio da muro, pezzo antico di gran valore, con il meccanismo fermo e le sue immobili lancette dorate ferme alla mia ora preferita: le dieci e dieci.

01/05/10

Domenica mattina














Svegliandomi una Domenica mattina
compresso nel mio guscio vuoto
credetti che nel cielo si trovasse
un angolo al sicuro anche per me

Allora,partenza per altri continenti!
dissi a me stesso preparandomi le ali
poi ad un tratto riflettendoci pensai
che forse il volo che spicco non ha senso

Destinazione per me ce n'e'una sola
volo di un aquilone e poi caduta al suolo

Quanto piu' alto riesco a volare
parlando con nuvole ed uccelli
posso nuovi linguaggi imparare
ma al mio triste rientro a casa
li ritrovo muto il mio sosia